Bilancio Squadre 2023: Jumbo – Visma
Il 2023 rimarrà una stagione irripetibile per la Jumbo-Visma. La squadra neerlandese è passata alla storia per aver vinto tutti e tre i Grandi Giri della stagione, con tre corridori diversi. Sul piano delle corse a tappe, la formazione giallonera ha mostrato una superiorità quasi schiacciante nei confronti delle rivali, soprattutto in occasione di Tour de France e Vuelta a España. Non sono mancati i successi nelle corse di un giorno, soprattutto nella parte iniziale della stagione, ma nell’ambiente è rimasto il cruccio di non essere riusciti a portare a casa neppure una delle cinque Classica Monumento. Il bilancio complessivo, però, non può che essere enormemente positivo, anche a fronte delle 69 vittorie ottenute nell’arco della stagione.
TOP
Jonas Vingegaard ha vinto il Tour de France 2023, la corsa più importante dell’anno, in maniera imperiosa. Il danese ha piegato la resistenza di Tadej Pogačar, vincendo il secondo scontro diretto consecutivo e confermandosi così sul gradino più alto del podio di Parigi, dopo una dimostrazione di forza eccezionale: la tappa vinta, a cronometro, è entrata negli annali delle prestazioni singole e per tutta la Grande Boucle il danese non ha mai mostrato un segno di cedimento. Il resto della stagione? Secondo in una Vuelta che ha fondamentalmente “lasciato” a un compagno di squadra e in cui ha vinto due tappe, primo al Giro del Delfinato, primo al Giro dei Paesi Baschi e primo alla O Gran Camiño. Per dare un’ulteriore idea della stagione di cui è stato protagonista il danese, evidenziamo la corsa dove è andato “peggio”: è la Parigi-Nizza, che ha chiuso al terzo posto…
Il 2023 è stato l’anno del cambio di ruolo per Sepp Kuss. Lo statunitense era già riconosciuto come uno dei migliori scalatori di tutto il gruppo ed è stato supporto fondamentale per i compagni di squadra a Giro d’Italia e Tour de France. Alla Vuelta, poi, una libera uscita nella prima settimana lo ha proiettato in testa alla classifica generale, posizione da cui non si è più spostato, tenendo botta fino alla fine e quasi “costringendo” i compagni più titolati a non attaccarlo fino a Madrid. Per lui, a 29 anni, il successo spagnolo può rappresentare l’inizio di una nuova carriera, quella da corridore votato maggiormente ai successi individuali e non a quelli di squadra.
Quasi incredibile che Primož Roglič sia solo il terzo nome di questa lista. Lo sloveno ha vinto il Giro d’Italia con un finale indimenticabile, è stato terzo alla Vuelta (firmando anche due successi di tappa), e ha vinto anche Tirreno-Adriatico, Volta a Catalunya e Giro dell’Emilia. In tutto, su 64 giorni di corsa, sono arrivate 15 vittorie, fra traguardi di giornata e classifiche generali. Considerati i due Grandi Giri corsi, e le conseguenti tappe per velocisti e quelle per attacchi da lontano, si tratta di un numero spaventoso. Il fatto di aver dovuto obbedire agli “ordini di squadra” in Spagna lo ha poi indotto a cercare una nuova sistemazione per il futuro: da vedere quanto la sua assenza peserà nell’economia a breve termine della squadra neerlandese.
Grandi Giri sopra tutto, ma la stagione dei calabroni è stata zeppa di successi anche su altre strade. È il caso di quelle percorse da Christophe Laporte, che si è confermato come uno dei corridori più completi del lotto. Il francese, oltre al titolo di campione europeo ottenuto con la maglia della sua Nazionale, ha portato a casa due tappe al Delfinato, la Dwars door Vlaanderen e quella Gent-Wevelgem che gli è stata “concessa” dal compagno di squadra Wout van Aert. Seppur sfortunato in alcuni momenti importanti, ha saputo rimanere costante nell’arco della stagione, ottenendo così piazzamenti di spessore, sia in primavera che in autunno.
Olav Kooij ha invece nobilitato ulteriormente il suo status di “realizzatore”. Il velocista neerlandese ha fatto incetta di vittorie di giornata nelle occasioni in cui è stato schierato, mettendo insieme 13 successi e dichiarandosi pronto per la partecipazione a un Grande Giro nel prossimo futuro. Da rilevare la stagione di Tiesj Benoot, partito fortissimo e poi rimasto presenza importante nell’arco della stagione, risultando pedina molto importante anche nelle strategie di squadra al Tour.
Dylan van Baarle lo è stato ancora di più, visto che ha fatto parte delle spedizioni vincenti in Francia e anche in Spagna, riuscendo così ad assorbire la delusione di una primavera che lo ha visto fuori causa per via di una serie di problemi fisici. Comunque, il neerlandese ha messo in bacheca la prestigiosa Omloop Het Nieuwsblad, contribuendo al lungo bottino di vittorie della squadra, così come ha fatto Milan Vader, che è riuscito a completare il ritorno ai massimi livelli dopo il tremendo incidente capitatogli lo scorso anno vincendo la tappa più impegnativa e la classifica generale del Tour of Guangxi.
+++ Jonas Vingegaard
++ Sepp Kuss
+ Primož Roglič
FLOP
Forse le aspettative, dettate dal successo al Mondiale a cronometro di Wollongong 2022, erano un po’ troppo alte, ma rimane il fatto che Tobias Foss è rimasto sotto traccia nella stagione appena conclusa. Il norvegese ha chiuso la sua annata senza successi personali e non è stato selezionato dalla squadra per nessuno dei tre Grandi Giri, poi vinti. Inoltre, non è riuscito a lasciare grandi segni nelle gare a tappe di una settimana che la squadra aveva messo nel suo calendario (prima fra tutte il Giro di Romandia) e i punti che lo scandinavo non ha portato a casa hanno poi pesato nel duello, perso, con la UAE per il primo posto nella classifica UCI a squadre.
Chiuso sicuramente in una squadra di altissimo livello, Sam Oomen ha confermato le difficoltà a trovare posto, le stesse che a inizio carriera lo avevano portato a compiere il salto altrove dopo essere cresciuto nella filiera del team. Il ritorno tuttavia non è del tutto andato come sperato, con alcuni guizzi che si sono rivelati troppo sporadici e anche quest’anno il suo contributo alla causa non è stato poi così incisivo. È mancato allo stesso modo Rohan Dennis, corridore dal talento enorme, tra i migliori cronoman della sua generazione e anche capace di grandi cose in montagna, che tuttavia quest’anno si è visto meno, complice anche la decisione di chiudere la propria carriera a fine stagione, confermando una ormai voglia di cambiare vita che si è chiaramente ripercossa anche sulle prestazioni di questo suo finale di carriera.
Del comparto giovani non hanno brillato, anche per mancanza di spazio, Gijs Leemreize, che non a caso cambierà squadra il prossimo anno, così come non si sono visti moltissimo i gemelli Van Dijke, che comunque anno provato quando possibile a ritagliarsi il loro spazio. Ovviamente disastrosa la stagione di Michel Hessman, fermato per una positività in estate, che è attualmente in fase di valutazione da parte dell’UCI. Difficile la stagione di Wilco Kelderman, ma si è reso molto prezioso per il team in alcune occasioni malgrado ancora una volta problemi fisici lo abbiano costretto a riorganizzre la sua stagione.
E Wout Van Aert?
Capitolo a parte merita Wout Van Aert. per il fenomeno belga non si può certo parlare di stagione positiva visto che ha purtroppo fallito quasi tutti i suoi grandi obiettivi, cedendo la vittoria più importante della stagione al compagno Christophe Laporte (che poi gli porterà via senza giustamente pietà un Europeo da avversario), ma neanche si può dire sia stato realmente un flop. Sempre molto vicino ai migliori, nel confronto diretto quest’anno ha tuttavia quasi sempre perso, apparendo meno incisivo nelle classiche rispetto al grande rivale, con il quale ha comunque sempre voluto giocare a viso aperto, senza nascondersi. Per la prima volta anche meno vincente al Tour de France, ha confermato le sue grandissime qualità nell’arco della intera stagione, ma qualcosa è chiaramente mancato, ma di certo non la grande generosità nei confronti dei compagni e del team, che forse è parte in causa del problema.
– Sam Oomen
— Rohan Dennis
— Tobias Foss
Classifica UCI
La squadra neerlandese ha chiuso il 2023 al secondo posto della classifica a squadre, perdendo di pochi punti il duello per la prima posizione con la UAE Team Emirates (30963.18 contro i 29654.45 dei gialloneri). Di seguito i 20 corridori che hanno contribuito a raccogliere l’intero bottino nell’arco della stagione.
CORRIDORE | NAZIONE | ETÀ | PUNTI |
---|---|---|---|
VINGEGAARD Jonas |
DEN
|
26 | 6194.1 |
ROGLIC Primoz |
SLO
|
34 | 5603.4 |
VAN AERT Wout |
BEL
|
29 | 4732 |
KUSS Sepp |
USA
|
29 | 2612.5 |
LAPORTE Christophe |
FRA
|
30 | 2311 |
KOOIJ Olav |
NED
|
22 | 1867.6 |
BENOOT Tiesj |
BEL
|
29 | 1773 |
VALTER Attila |
HUN
|
25 | 794.4 |
VAN BAARLE Dylan |
NED
|
31 | 538.5 |
KELDERMAN Wilco |
NED
|
32 | 535.5 |
VADER Milan |
NED
|
27 | 464 |
VAN HOOYDONCK Nathan |
BEL
|
28 | 452.6 |
VAN DIJKE Tim |
NED
|
23 | 362.3 |
FOSS Tobias |
NOR
|
26 | 264.6 |
DENNIS Rohan |
AUS
|
33 | 223.6 |
BOUWMAN Koen |
NED
|
29 | 205.9 |
GLOAG Thomas |
GBR
|
22 | 175 |
TRATNIK Jan |
SLO
|
33 | 141.9 |
AFFINI Edoardo |
ITA
|
27 | 112.8 |
OOMEN Sam |
NED
|
28 | 107 |
Miglior Momento
Difficilissimo scegliere fra i tre successi portati a casa al termine dei Grandi Giri. Dal punto di vista delle emozioni e dello spettacolo relativi al singolo frangente, probabilmente, la cronometro del Lussari, che ha visto Primož Roglič superare Geraint Thomas nella classifica generale del Giro d’Italia rappresenta un picco difficilmente eguagliabile. Lo sloveno partiva con 26″ di ritardo rispetto al gallese e alla fine è riuscito nell’impresa del sorpasso, nonostante un problema meccanico capitatogli proprio lungo la tremenda salita friulana. In quanto a cronometro decisive, però, va obbligatoriamente citato anche il pezzo di enorme bravura firmato da Jonas Vingegaard nella cronometro che ha segnato l’esito finale del Tour de France.
Bilancio Jumbo - Visma
Volate - 7.5
Classiche - 8.5
GT - 10
8.7
In quanto a Grandi Giri, non si poteva fare di più e meglio. Nel campo delle volate, quando la squadra ha portato il suo velocista principale, ha sempre lasciato il segno. Per quel che riguarda le Classiche, di successi ne sono arrivati, e anche tanti: in questo ambito, però, è mancato il bersaglio grosso, quello che avrebbe mandato la stagione oltre i limiti della perfezione.
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